Si sa, l’olio extra vergine di oliva ha tali qualità e proprietà da essere considerato un vero e proprio toccasana per il nostro organismo, per questo non deve mai mancare, nelle giuste quantità, nella dieta quotidiana.


Al di là dei gusti personali di chi lo consuma, l’olio extra vergine di oliva resta un alimento in grado di aggiungere sapore, aroma e tradizione a ogni tipo di preparazione. C’è chi non rinuncerebbe mai a quel filo di olio evo che tanto esalta ogni ingrediente e che fa salire il piatto nell’olimpo del gusto, ma… in molti si chiedono:


“L’olio extra vergine della spremitura dell’anno precedente resta un prodotto eccellente?” Assolutamente sì!


L’olio extra vergine, se ben conservato, non ha scadenza. A circa due mesi dalla spremitura perde il suo naturale pizzicore, ma le proprietà nutrizionali e la gran parte delle caratteristiche organolettiche restano invariate. Certo, per giovarsi di tutte le sue preziose qualità è consigliabile consumare l’olio extra vergine fresco di annata, ma trattandosi di un prodotto eccellente di cui, qui in Puglia, siamo abili, coscienziosi e devoti produttori, lo si può consumare tranquillamente entro due anni dalla spremitura.


Superato questo arco di tempo (ma a chi dura due anni l’olio extra vergine di oliva?, ndr) è assolutamente necessario rimpinguare i contenitori (rigorosamente di acciaio inox) di olio fresco di annata.


Che preferiate quello Delicato o quello Intenso poco importa. L’olio extra vergine di oliva appena spremuto è uno scrigno di sensazioni e di proprietà nutrizionali inestimabili. Quindi mentre consumate quello che ancora conservate in dispensa immaginate il profumo e il sapore di quello della nuova campagna agricola e cominciate a sognare.