Abbiamo visto l’oliva coratina, l’oliva ogliarola e oggi tocca all’ultima oliva che coltiviamo nei nostri terreni: la peranzana.
Detta anche “Provenzale” (fu introdotta dai francesi attorno al 1300), cresce e si coltiva in zone ben specifiche della Puglia, più precisamente nei comuni di Torremaggiore, San Severo e San Paolo di Civitate.
Questa oliva è sempre più apprezzata per la creazione di oli extravergini intensi ma equilibrati, di altissima qualità e dalla bassa acidità.
Anche se ha una resa in olio più bassa rispetto alle sorelle (circa 10/15%) ed è ancora poco conosciuta, la peranzana è ottima sia come monocultivar che per donare una nota di equilibrato carattere ad altri oli extravergini.
Si raccoglie tra novembre e dicembre.

L’olio di oliva peranzana


Abbiamo parlato dell’oliva, ora è il momento di capire di più sul suo olio.
Partiamo dal colore.
Questo olio extravergine si presenta giallo/oro con piccole sfumature verdi.
Al palato è cangiante: in un primo momento prevale la dolcezza, ma in seguito si sprigiona una leggera piccantezza e un piacevole amaro.
Tuttavia, questi due elementi non si scontrano mai: amaro e piccante sono sempre equilibrati e armonicamente uniti, rispettando così tutti i sentori caratteristici di queste olive (principalmente mandorla e carciofo).
Tutte caratteristiche date dall’alto contenuto di polifenoli, importanti antiossidanti utili al benessere del nostro organismo, e dall’alta percentuale di clorofilla.
Curioso di scoprire questa fantastica olive?
Prova allora “D”, il nostro olio extravergine più delicato.
È realizzato con un blend di coratina, peranzana e ogliarola, tre olive che insieme creano un delicato equilibrio perfetto per dare un tocco di pugliesità alla ricette di tutti i giorni.
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