L’olivo anche durante il suo riposo vegetativo conserva le foglie verdi (è una pianta sempreverde, ndr) e la chioma frondosa: queste caratteristiche rendono più impegnativa l’individuazione e la distinzione dei suoi rami.
Gli occhi degli agricoltori esperti riescono a farlo facilmente, ma chi ha meno dimestichezza con questa pianta può trovare utile ciò che sto per scrivere, frutto di quanto ho appreso in questi anni, lavorando a stretto contatto con chi coltiva da sempre olivi e migliorando le mie conoscenze attraverso lo studio costante, attività che continuo a svolgere perché di cose da imparare ce ne sono davvero tantissime.
I rami dell’olivo e le loro funzioni
I rami dell’olivo si distinguono in tre categorie principali: vegetativi, a frutto (possono essere anche misti) e branchette fruttifere.
Rami vegetativi: succhioni e polloni.
Questi rami si distinguono per la posizione eretta e la ricchezza di foglie. Si sviluppano sulle branche principali dell’olivo, in modo perpendicolare, e svolgono una funzione importante, ovvero quella di “intercettare” la luce e di rendere, quindi, possibile il processo di fotosintesi. Come ti ho già spiegato in questo articolo, i succhioni vanno sì potati, soprattutto quelli più vigorosi, ma con criterio.
I succhioni dalla vigoria meno pronunciata possono rimanere sui rami principali dell’olivo sia per favorire la fotosintesi sia per far ritrovare alla pianta il suo equilibrio vegetativo. Gli agricoltori abili sanno bene quali succhioni recidere e quali invece lasciare al loro posto. In realtà l’olivo presenta anche un altro tipo di rami vegetativi detti polloni. Questi ultimi si sviluppano alla base del tronco e, diversamente dai succhioni, vanno sempre asportati.
Rami a frutto e rami misti.
I rami a frutto portano le olive; quelli misti hanno una caratteristica che li rende davvero unici. Questi rami, infatti, si distinguono per il loro essere a fiore nella parte basale e mediana, mentre nella estremità più esterna sviluppano principalmente gemme vegetative. I rami misti ospitano la vegetazione e la produzione; su questi rami convivono produzione e sviluppo vegetativo.
Le gemme vegetative confermano la necessità dell’olivo di ricevere luce per questo tendono a estendersi verso l’esterno. I rami a frutto si sviluppano sulle branche di due/tre anni e ne rappresentano il loro prolungamento o espansione laterale.
Branchetta fruttifera.
La branchetta fruttifera rappresenta la base produttiva della pianta dell’olivo. È l’insieme della branca di due/tre anni con tutte le sue ramificazioni. La branchetta fruttifera si distingue anche per la presenza di un particolare andamento “curvilineo” frutto sia dello sviluppo dei rami misti sia della potatura, attività il cui scopo è quello di ridurre l’espansione esterna della pianta e di riportare i suoi rami verso il fusto agevolando lo sviluppo vegetativo.
Avvicinarsi alla morfologia dell’olivo è una pratica davvero affascinante, perché permette di effettuare con criterio le operazioni di potatura e soprattutto pone tutti noi di fronte alla grandezza della natura di cui possiamo apprezzare la perfezione. Nulla in natura avviene per caso e conoscere i motivi per cui qualcosa avviene in quel preciso momento è un primo passo verso il suo rispetto e la sua valorizzazione.
Se vuoi conoscere il frutto di questa mia innata passione per gli olivi non ti resta che assaggiare l’olio extra vergine di oliva spremuto a freddo nel nostro frantoio esclusivamente da olive pugliesi, vedrai che ti piacerà!