Vivo e lavoro in un lembo di terra che trovo davvero eccezionale. Lì dove è nata l’avventura di mio padre, a Bisceglie, piccola città situata nella costa centrale della Puglia, continuiamo a portare avanti quella che a tutti gli effetti considero una missione, ovvero la coltivazione dell’olivo e la trasformazione dei suoi frutti in olio extra vergine di oliva.

Che poi, a pensarci bene, la scelta della porzione di terra in cui stabilire il frantoio di famiglia e in cui collocare le piante di olivo non poteva essere più azzeccata.

Bisceglie è una città dal clima mediterraneo con inverni miti e primavere ed estati calde. L’influenza del mare Adriatico, che la lambisce per circa 7,5 km, fa sì che le escursioni termiche siano contenute. Il suo territorio si spinge per alcuni tratti verso Corato, Ruvo e Terlizzi sfiorando i primi dislivelli tipici della Murgia, ma per la maggior parte scivola verso il mare Adriatico attraverso numerose lame che creano il microclima perfetto per la coltivazione dell’olivo: albero sempreverde che ha delle precise esigenze in fatto di temperature.

Le esigenze termiche dell’olivo

L’olivo è un albero tanto solido, robusto e longevo quanto “pretenzioso” in fatto di temperature. Devi sapere, infatti, che durante la fase vegetativa, ovvero quando l’olivo si appresta a produrre le mignole che diventeranno fiori, la pianta non sopporta temperature inferiori ai 10° C.

Man mano che ci si avvicina all’allegagione, ovvero alla formazione vera e propria dei frutti, le esigenze termiche dell’olivo si fanno più ferme, infatti, per far sì che questa fase proceda senza intoppi l’olivo ha bisogno di una temperatura non inferiore ai 15° C.

Pensi forse che sia finita qui? Eh, no.

20 sono i gradi centigradi ideali per l’olivo durante l’invaiatura, ovvero la fase in cui le olive ancora verdi virano verso il colore viola; 15 sono, invece, quelli ideali a far arrivare le olive al giusto grado di maturazione. Nel periodo della raccolta, che a seconda delle zone, delle cultivar e dell’extra vergine che si vuole produrre, può iniziare a ottobre e terminare a gennaio, le temperature adatte all’olivo non devono scendere al di sotto dei 5° C.

Noi raccogliamo le olive quando l’invaiatura è al 50%/60%: è in questa fase che le olive contengono una quantità maggiore di olio e di sostanze fenoliche.

In pratica, fino a ora, ho descritto il clima e le temperature della mia bella Bisceglie che, in realtà, risponde a un altro requisito climatico fondamentale allo sviluppo e alla crescita degli olivi, ovvero l’assenza di repentini sbalzi di temperatura. Gli olivi, infatti, sono estremamente sensibili ai cambiamenti termici che, se bruschi, possono danneggiare tronchi e rami creando in essi delle vere e proprie spaccature.

Insomma, sono nata e cresciuta nella terra degli olivi e qui voglio continuare a lavorare per la loro cura e valorizzazione!